Solamente i prodotti che superano questo test di fatica potranno fregiarsi delle certificazioni e dei loghi CATAS, COSMOB e CONSORZIO PRODUTTORI MATERASSI DI QUALITÀ.
Per misurare oggettivamente la qualità di un materasso, lo si sottopone a prove di laboratorio, secondo norme UNI, che simulano le condizioni d’uso durante il sonno.
I test prevedono due tipi di prove: quella dimensionale e quella relativa alla durabilità del materasso. Quest’ultima viene eseguita con un’attrezzatura in grado di applicare ripetuti carichi e movimenti, simulando il reale utilizzo del materasso in casa durante il riposo, da parte dell’individuo, per un periodo di 15 anni.
Il test ha lo scopo di valutare le variazioni delle proprietà del materasso in seguito all’uso reale, simulato da un rullo avente una massa complessiva di 140 kg.
Il materasso viene posto in una cella di condizionamento a temperatura ed umidità costanti che simulano le condizioni dell’ambiente e del corpo umano. Dopo 21 giorni di permanenza in cella, il materasso è pronto per la prova del rullo.
Prima dell’inizio e al termine della prova si valutano la curva carico deformazione, il valore della durezza del materasso (intesa come resistenza allo schiacciamento provocato da un tampone di forma e dimensioni adatte) e la sua altezza.
Naturalmente i componenti del materasso testato devono risultare integri al termine della prova, senza perdita di altezza e portanza.
Rispetto a quanto previsto dalla norma europea, a maggiore garanzia del cliente, il Consorzio produttori materassi di qualità nel suo protocollo ha stabilito di far procedere la prova di durabilità fino a 50.000 cicli: il 50% in più di quanto previsto dal CEN.